Maurizio Mariani dal podio del Premio Impresa Ambiente a quello dell'European Business Awards For The Environment
2006, prima edizione del Premio Impresa Ambiente: Sotral, azienda di logistica distributiva, si è aggiudicata il podio italiano per la categoria ‘Miglior gestione per lo sviluppo sostenibile’ con il progetto ‘Ecoefficienza a supporto della ristorazione moderna’, un modello gestionale improntato sul life cycle thinking e sulla gestione sostenibile dei propri processi.
Azienda torinese con più di 100 dipendenti, opera da oltre 30 anni in servizi di logistica distributiva con specializzazione nel “trasporto pasti”.
Sotral come elementi cardine nella sua politica aziendale integra gli aspetti di qualità, ambiente e responsabilità sociale e promuove una cultura d’impresa nella quale la gestione ambientale e sociale sono adottate per contribuire allo sviluppo sostenibile e ad una maggiore competitività sul mercato nazionale ed internazionale.
Abbiamo intervistato Maurizio Mariani artefice della partecipazione dell’azienda al Premio e allora direttore generale di Sotral, oggi lavora nel campo della consulenza a livello internazionale come esperto di tematiche economiche ed ambientali dei processi logistici e produttivi dell’industria agroalimentare e della ristorazione.
Abbiamo chiesto al Dott. Mariani cosa allora li aveva portati a partecipare al Premio Impresa Ambiente:
La motivazione traeva la sua origine dalla volontà di dimostrare che si poteva lavorare seguendo i concetti dello sviluppo sostenibile e che l’eco efficienza non era (come non lo è oggi) solo uno strumento di marketing, ma un concetto base che se applicato con visione sistemica, poteva incrementare i margini di profitto, riducendo l’impatto ambientale dell’impresa.
Il progetto che ha portato la Sotral sul podio, come lui stesso ci suggerisce, è nato da una felice intuizione di Isabelle Lacourt, a quel tempo responsabile della divisione ambiente dell’azienda.
La scommessa – ci dice Maurizio Mariani – era di trasformare una debolezza in un punto di forza, assunto che un’impresa di distribuzione urbana di pasti destinati alle collettività, che all’epoca impiegava già oltre 100 furgoni, ha purtroppo un carico ambientale importante derivante dalla circolazione dei mezzi.
Non ci siamo limitati al solo nostro core business (trasporto dei pasti) ma ci siamo posti anche il problema di quale fine faceva il prodotto trasportato, ovvero in ottica sistemica quale era il fine vita del prodotto stesso. La somministrazione di un pasto genera inesorabilmente una determinata quantità di rifiuti (gli avanzi di cibo), da qui l’idea di creare un progetto di comunicazione specifico “Il pranzo sostenibile” ed una serie di nuovi servizi per i nostri clienti, ovvero la gestione dei rifiuti.
La Sotral, dopo esser salita sul podio della prima edizione del Premio Impresa Ambiente, ha deciso di partecipare al Premio Europeo ed è stata la prima azienda italiana ad aggiudicarsi il riconoscimento da parte della DG Ambiente della Commissione Europea.
Senza dubbio da quel giorno la mia vita professionale è cambiata- racconta Maurizio Mariani – ho compreso che si poteva fare impresa in modo diverso, che si poteva e doveva contemplare il quarto elemento nei processi decisionali. Così come ci prendevamo cura delle risorse umane, delle risorse tecniche e delle risorse finanziarie, si doveva contemplare l’ambiente quale risorsa fondamentale, valutando sistematicamente l’impatto di ogni singola attività/processo sullo stesso. Così come remuneriamo il capitale finanziario o manuteniamo le attrezzature al fine di prolungarne il ciclo vita si doveva ridurre l’utilizzo di materie prime derivanti da fonti non rinnovabili, era necessario riciclare tutti gli scarti al fine di ridurre i rifiuti e creare nuovi prodotti, primo fra tutti il compost.
Da quel giorno nella mia mente è scolpita una frase “impossibile è solo ciò che non tentiamo di fare”.
Chiudiamo l’intervista chiedendo al Dott. Mariani che suggerimento darebbe agli imprenditori italiani che si stanno impegnando oggi su progetti legati al tema del ‘Food Sustainability’
Un’impresa che non gestisce in modo intelligente i propri impatti sociali ed ambientali è destinata a chiudere.
La gestione di questi processi rappresenta un valore aggiunto importante e non un “costo inevitabile”, accresce la competitività dell’impresa stessa e la rende maggiormente resiliente, specie nel settore agroalimentare.
Oggi, più di ieri, vivendo l’esperienza Covid-19 siamo chiamati a re-immaginare e definire il “nuovo normale”, non dobbiamo temere i cambiamenti li dobbiamo cavalcare, le imprese devono essere proattive ed essere protagoniste, non comparse.
Innovazione sempre, non solo tecnologica, ma anche sociale.
È necessario vivere l’impresa come una comunità, non solo virtuale, con l’utilizzo intelligente del digitale.
L’Italia è un grande Paese che vanta un patrimonio storico culturale ed alimentare che nessun altro Paese al mondo possiede, coniugare innovazione sociale, digitale e storia del nostro Paese è senza dubbio uno dei fattori chiave per la ripresa economica.
Grazie a Maurizio Mariani per il tempo che ci ha dedicato.
Presto un nuovo appuntamento con i protagonisti delle passate edizioni del Premio Impresa Ambiente.